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LUOGHI D’INTERESSE

Scopri i principali punti d’interesse del territorio opitergino: lasciati conquistare dalla sua cucina tradizionale, dalla sua antichissima cultura e dai suoi itinerari immersi nella natura.

Ca' Casoni 1

Ca’ Casoni

In questo edificio nacque nel XVI secolo Francesco Casoni, giurista ritenuto il padre della criminologia moderna. Tra fine XV e metà XVI secolo questa abitazione e le vicine in Via Umberto I andarono a prolungare il primitivo nucleo di Oderzo. Buona parte delle famiglie che per prime si stabilirono in questa via arrivavano da fuori. Tra queste vi erano i Casoni, forse provenienti da Ceneda (oggi parte di Vittorio Veneto). In Ca’ Casoni nel ‘500 abitò Francesco Casoni. In giovane età subì un processo per stregoneria; si narra che si sarebbe difeso da solo con grande abilità davanti al tribunale dell’Inquisizione. Ma questo fu solo l’inizio. Scrisse numerosi trattati giuridici, tra i quali spicca quello che metteva al bando le torture: egli affermava che non servissero per stabilire la colpevolezza degli imputati. Per questo fu considerato il fondatore della moderna criminologia. Diversa carriera ebbe il figlio Girolamo: fu poeta e professore di Filosofia a Pavia. Tornava ad Oderzo nei mesi estivi e qui frequentava membri di nobili famiglie ed amanti della poesia e delle liriche.

La residenza era di dimensioni notevoli e comprendeva una grande porzione di terreno che arrivava fino ad un ramo del fiume Monticano. Nel cortile interno, dove sussiste una corte a forma di U, si trova ancora una vera da pozzo lavorata a bassorilievi con motivi floreali e stemmi. Sulla facciata verso la strada si ammira parte di un elegante affresco a tappezzeria, tipica trama del periodo della Serenissima. Gli interni furono più volte modificati. Poco rimane oggi dell’originaria struttura, ma sin dalla sua fondazione l’edificio ospitava una spezieria (oggi chiamata farmacia), che continuò ad esistere fino a poco tempo fa. Fu gestita per diverso tempo dalla famiglia di Caterina Vincenti, ricordata perché fu la sfortunata protagonista di una tragedia amorosa nel 1861.

Palazzo Tomitano

Palazzo Tomitano

Le famiglie Tomitano e Melchiori diedero vita ad una lunga discendenza che qui abitò. Del complesso fa parte anche la secentesca Cappella del Beato Bernardino Tomitano, tuttora molto frequentata dagli abitanti di Oderzo.

Come molte altre famiglie opitergine, anche i Tomitano sono originari di Feltre; arrivarono ad Oderzo nei primi anni del XVI secolo. I fratelli Pompeo e Galeazzo, “ingegneri alle acque”, si trasferirono in città per esequire dei lavori di bonifica ed inalveazione dei corsi d’acqua. Qui sposarono le sorelle Chiara e Jacoma Melchiori, con le quali diedero il via ad una lunga discendenza. Tra i Tomitano si ricordano letterati, poeti, avvocati, notai e sacerdoti. Custodivano una biblioteca ricca di manoscritti e testi rari, purtroppo oggi dispersa. I due palazzi contigui, a ridosso delle mura della città, furono primo prolungamento del centro urbano che si espanse lungo l’antica Via Callalta e fino al fiume Monticano. Tra i due edifici si trova ancora la Cappella del Beato Bernardino Tomitano, che funse fin dalla seconda metà del ‘600 da pantheon di famiglia, ospitando alcune lapidi che ne ricordano i membri. La presenza di foto dei caduti opitergini in guerra ha creato un legame profondo con la comunità, che spesso visita la chiesetta. La facciata fronte strada un tempo era completamente affrescata. Oggi conserva sottotraccia degli affreschi, tranne nella parte sinistra, che è stata completamente rifatta. Il palazzo subì un importante restauro nel 1987, che riportò la struttura all’eleganza ed all’imponenza di un tempo e fece anche ritrovare, in alcune pareti interne, tracce di affreschi cinquecenteschi.

Casa Anonima 0

Casa Anonima

Casa Anonima

Lago Le Risorgive

Lago Le Risorgive – Lago artificiale

Itinerario enogastronomico strada dei Vini del Piave

Percorso caratterizzato dalla forte presenza di vigneti e cantine, che passa per il territorio comunale di Oderzo. La Strada dei Vini del Piave si snoda in un territorio a ridosso dell’incantevole Venezia, in una vasta pianura che oggi vuole sempre più esibire il fascino dei suoi ampi orizzonti agricoli lambiti dal fiume, le preziose vestigia storiche e le sontuose realizzazioni architettoniche, nonché i segni e i ricordi della Grande Guerra.

Il percorso si snoda a destra e a sinistra del Piave, da Roncade a Portobuffolè, da Conegliano a Motta di Livenza fino Noventa di Piave e a penetrare nella provincia di Venezia, ed è anzitutto un percorso che conduce nel cuore della ricca offerta vitivinicola ed enogastronomica del Veneto orientale. Un tragitto che vuole promuovere la terra e la cultura del Piave a partire dai suoi vini e dalle sue produzioni agroalimentari, in vista di un’offerta turistica che valorizzi il territorio nella sua interezza: l’identità storica, culturale, artistica, ambientale, sociale ed economica.

La Strada dei Vini del Piave si snoda principalmente sulla sponda sinistra del fiume, sforzandosi di toccare la maggior parte delle località, delle aziende produttrici e della ristorazione degne di nota di questo angolo di Veneto ancora parzialmente da scoprire.

Opitergium – Gravel in the land of Venice

Questo percorso si sviluppa in senso orario all’interno della fertile pianura bagnata dal fiume Monticano, il fiume che nasce da tre sorgenti e attraversa i paesi di Tezze sul Piave, Vazzola, Codognè e Mansuè. In numerosi tratti di questi luoghi si può respirare l’antico splendore romano, che ancora oggi caratterizza il centro storico di Oderzo. Inoltre, i pastori erano soliti utilizzare questa tratta come via di collegamento tra la pianura veneta e le montagne, perciò non è raro imbattersi in qualche gregge di pecore.

L’itinerario si estende per circa 80 km, ma si può considerare di media difficoltà in quanto totalmente pianeggiante. Usciti da Oderzo, si percorre per buona parte l’itinerario naturalistico denominato TV3 che si sviluppa lungo gli argini del fiume Monticano fino a Fontanelle, collegandosi con il resto della viabilità situata nei pressi del corso del fiume, che si sviluppa spesso su ottime strade bianche.

Informazioni tecniche

Lunghezza: 77,5 km

Dislivello: 120 mt

Superfici percorso: single track, sentiero, sterrato, lastricato-strada bianca e asfalto

Giramonticano 0

Giramonticano

Si tratta di un itinerario naturalistico che si snoda in sommità dell’argine del fiume Monticano, connettendosi con la rete delle piste ciclabili e della viabilità minore situata in prossimità del corso d’acqua. Si tratta del “corridoio fluviale” del Monticano, dove il patrimonio paesaggistico e gli elementi storico architettonici definiscono dei luoghi di interesse sia per l’escursionista che per la fruizione locale. Il tratto più orientale del GiraMonticano lambisce la città di Motta di Livenza, da cui si può proseguire, via terra o via fiume, verso Caorle o Sacile, sfruttando gli itinerari turistici lungo la Livenza. Rilevante, a Motta, anche il tema spirituale, con il celebre Santuario della Madonna dei Miracoli. Proseguendo verso occidente si giunge a Gorgo al Monticano, dove sorgono due notevoli Ville Venete, ora sedi di affermate attività ricettive, in cui è possibile degustare le peculiarità enogastronomiche locali. Il Monticano, più a monte, è quindi affiancato da ampie aree a parco, ideali per la sosta e lo svago. L’itinerario si spinge quindi verso Oderzo, l’antica Opitergium, nel cui centro storico si possono trovare scavi archeologici di epoca romana, interessanti musei e numerosi e prestigiosi esercizi commerciali. Il percorso raggiunge infine Fontanelle, costeggiando il fiume Monticano, con un curato paesaggio rurale, con molteplici servizi al turista e “luoghi di valore” quali Villa Marcello del Majno, con la sua cantina, la vicina Chiesa di San Pietro e la splendida Villa Galvagna in località Saccon di Lia.

Lunghezza complessiva: circa 26,3 Km.

Durata percorso: circa 2 ore.

Fiume Monticano

Fiume Monticano

Fiume che costeggia il centro storico e offre una  bellissima passeggiata sopra il suo argine, da dove si possono percorrere diversi itinerari.

Giardini di Ca' Diedo

Giardini Ca’ Diedo

Il giardino pubblico Ca Deido, di Oderzo è un parco comunale dove poter passeggiare, rilassarsi, far sport, giocare con i bambini.

E’ un punto verde della città: alberi, fiori, piante creano una bella atmosfera. Un luogo di pace dove poter camminare tranquilli, dove poter far attività sportiva come la corsa, dove portare i bambini a giocare, grazie alla presenza di giostrine adatte ad ogni età.

Si trovano altalene, castelli, giochi per arrampicata, cavallini di legno. Sono presenti numerose panchine. Si nota la presenza di statue che raccontano un pò di storia, di passato della città di Oderzo.

Situato in centro in via Giuseppe Garibaldi, si accede dal cancello principale, con la mappa disegnata. Nelle vicinanze si arriva in piazza e vicino a bar.

In primavera il giardino si colora, fiori gialli, rose rosse e in autunno le foglie degli alberi cambiano tonalità e creano un immagine suggestiva.

In silenzio si possono sentire molti animaletti, in particolare gli uccellini che abitano negli arbusti.

Sophora antica

Sophora Antica

La Sophora japonica è considerata uno tra gli alberi sacri dal Buddismo che solitamente, in Cina e Giappone, veniva sempre piantato in coppia, lungo i sentieri o all’entrata dei templi.

Originaria dell’Asia orientale (Cina), la pianta è stata introdotta in Europa verso la metà del ‘700. Fu scoperta dal missionario gesuita Incarville che,  nel 1747, inviò i primi semi al Giardino Botanico di Parigi. 

In Italia è presente a scopo ornamentale fino a 500 metri di altitudine. In Veneto e in Romagna, ma anche in altre regioni italiane, si è naturalizzata.

La Sophora presente nella Piazza centrale di Oderzo è una pianta imponente, di circa cento anni, impalcata a 4 metri con 5 branche che divaricano in maniera omogenea e che si ripartiscono su a 360°.

La pianta è molto apprezzata dagli Opitergini e dai turisti, oltre che per le dimensioni notevoli che ha raggiunto, anche per l’aspetto molto suggestivo che assume nel periodo natalizio durante il quale viene illuminata con ben 2.000 metri di luci a led, distribuite sul fusto e sulle sulle branche principali, diventando un elemento caratteristico delle serate invernali opitergine e uno sfondo molto richiesto per le foto durante le festività.

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