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Villa Galvagna Giol
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Negli ultimi anni dell’Ottocento fu ripetutamente ospite della baronessa Galvagna la regina Natalia di Serbia; una bella fotografia ritrae le signore davanti alla grande vetrata a bifora della villa; dietro di loro, in piedi, c’è Draga Mascin, allora dama di compagnia della regina ma destinata a diventare, malgrado le umilissime origini e l’opposizione di tutti, regina di Serbia a sua volta, avendo sposato il figlio di Natalia, re Alessandro Obrenovic. Un altro personaggio particolare che fu ospite della ville fu Richard Lionel Guidoboni Visconti, presunto figlio di Honoré de Balzac, sepolto nel cimitero di Oderzo. Il bel libro di Eugenio Bucciol “ Da Versailles a villa Galvagna” che ne illustra la storia fu presentato nel 1999 nel salone della villa.
Al tempo del barone Galvagna, la villa ospitò una famosa collezione di oggetti di arte giapponese oltre che ad una importante raccolta di reperti archeologici, che si possono oggi ammirare in gran parte nel Museo Archeologico di Oderzo. Subentrato nella proprietà della villa, il dottor Giovanni Giol ne volle far dono al Museo con l’intento di salvarli dalla depredazione causata dagli ultimi eventi bellici. Infatti, occupata prima dalle truppe nemiche e poi dagli alleati, diventata ospedale militare americano e quindi rifugio per gli sfollati della grande alluvione del Polesine, la villa cadde in degrado e solo con il recente restauro sapientemente realizzato da Alberto Giol, unitamente a quello della Barchessa, entrambe terminate nel 1999, ha potuto riacquistare la sua perduta bellezza.
La barchessa una volta adibita ad uso agricolo, pur mantenendo il suo carattere originario tipico della campagna veneta, è stata restaurata con particolare attenzione allo scopo cui la si voleva destinare. Grandi spazi sapientemente divisi, cucine attrezzate e servizi adeguati ne fanno una struttura particolarmente adeguata a ricevimenti di matrimonio, meetings aziendali, manifestazioni di vario tipo che, oltre all’aiuto di eccellenti servizi di catering, possono anche contare sulla bellezza veramente unica dell’ambiente in cui è ubicata.
Il mutare delle stagioni colora il parco secolare di Villa Galvagna Giol che si presenta sempre adatto in ogni stagione ad ospitare gli eventi da organizzare. Disegnato agli inizi del XIX secolo secondo la moda romantica dell’epoca, è molto suggestivo e si svolge per una superficie di dieci ettari; piante centenarie e catalogate come tra le più rappresentative nella loro specie lo arricchiscono specchiandosi nell’acqua dei tre laghetti che sono uniti tra di loro da numerosi corsi d’acqua attraversati da ponticelli. Tutto da scoprire con passeggiate lungo i sempre nuovi sentieri che lo attraversano.